Contro l’Europa
by Lorenzo Piccoli
E’ dalla sua nascita nel 1994 che la creatura politica di Berlusconi ha basato ogni tornata elettorale su un tema forte: prima fu la rivoluzione liberale, poi l’abbassamento delle tasse, infine la svolta del grande partito della destra. Il tema delle prossime elezioni é stato scelto almeno fin da settembre, quando la destra ha compreso di essere ormai alla canna del gas. Le bordate contro l’Unione Europea, i detti e non detti, le minacce, i fraintendimenti: tutte strizzatine d’occhio volontarie e calcolate, come nella miglior tradizione del berlusconismo. Oggi Berlusconi é tornato ad attaccare a testa bassa l’Unione Europea, prendendosela (nell’ordine) con la sua struttura, i suoi leader, le sue politiche, e la sua stessa raison d’etre.
Quest’ultima svolta altro non é che la naturale evoluzione di un movimento fallimentare, che ha disatteso tutte le promesse dei suoi (comunque sciagurati) elettori. Ecco, quindi, l’ultimo leit motiv, una specie di canto del cigno: se non siamo riusciti a fare quello che volevamo é stata tutta colpa dell’Unione Europea. La direzione é tracciate, le prossime elezioni divideranno europeisti e non europeisti e saranno combattute (tanto per cambiare) a colpi di sciocchezze e falsità. A proposito: in questo slancio anti-europeo, le boutade qualunquiste degli ignoranti di destra si fanno pericolosamente simili ai lamenti delle persone di sinistra, che fanno a loro volta dell’Unione Europea un’istituzione malvagia composta da banchieri e massoni e promotrice di spietate politiche neo-liberali e consumistiche.
Chissà che la destra non riesca anche in questo ultimo miracolo: trasformare un Paese tradizionalmente europeista come l’Italia in uno staterello chiuso, involuto ed isolato internazionalmente.
Il vittimismo ha sempre funzionato. Immagino possa funzionare ancora di piu’ in tempi di crisi (del benessere e altro), quando le vittime in circolazione aumentano.