Diario di un viaggio in Olanda: day three
by Lorenzo Piccoli
1 gennaio 2012
10.15: sono su un treno che va all’Aja. Jasper mi ha convinto: lascio un decina di cadaveri a dormire nel basement mentre mi dirigo verso il Mare del Nord. Con me Jasper, Nicolas, Joe, Suzanne.
11.30: sono all’Aja. Cielo plumbeo, masse di ubriachi che si dirigono verso il mare. L’arrivo e’ sorprendente: le case si aprono improvvisamente sull’acqua, verso il grande freddo e i ghiacci perenni. Vorrei tornare a dormire.
11.45: siamo scesi nell’arena. Migliaia di persone (10.000?), musica, stand. Tutti indossano il cappellino rosso regalato dall’organizzazione. Dovrei spogliarmi ma fa troppo freddo.
11.55: mi sono tolto due volte la giacca, ma ho sempre dovuto rimetterla. Saranno una manciata di gradi sopra lo zero. Saltiamo e balliamo tentando di scaldarci. Nicolas e’ gia’ nudo, anche Jasper (che pero’ indossa un didl tedesco al posto del costume).
11.58: penso di essere pronto. Le mie mutande di Babbo Natale mi infondono il coraggio necessario.
11.59: corriamo in acqua, so che mi aspetta una sensazione atroce: non penso più a nulla. Probabilmente i kamikaze giapponesi provavano qualcosa di simile sessant’anni fa.
12.15: sono ancora vivo. Buttarsi in acqua e’ stata una sensazione mortale; in compenso, l’uscita e’ praticamente al caldo. Siamo entrati per due volte. Attorno a me persone con la faccia sconvolta, ma felice. Ci rivestiamo faticosamente a andiamo a prendere una zuppa calda ai banchetti dell’organizzazione.
12.50: le gambe tremano ancora, ma sono sul treno verso Utrecht.
15.00: doccia calda.
16.15: usciamo a farci un giro. Andiamo in al Cafe Olivier, ricavato all’interno di una chiesa sconsacrata.
18.30: di nuovo a casa, questa sera cena italiana. Ci mettiamo al lavoro con Marco, Teddy, Patrick e Fabio. Menu: antipasti di piadina, salame e formaggio; amatriciana; degustazioni di affettati; piadina alla nutella con shot ti Bailey’s.
20.00: la cena procede bene, c’e’ chi mangia in cucina e chi, invece (i piu’) sono accampati in giardino attorno al fuoco.
22.00: iniziamo con un massive round di shot.
23.45: ormai tutti ballano in cucina. Luci stroboscopiche, piano bar, vetri appannati: c’e’ un po’ di tutto.
02:00: vado a dormire.
Solo a guardare la foto ho freddo. Molto freddo.
[…] This time around it has been a sneaky unplanned 8 hour nightrush in Utrecht. Much warmer than the last time I was there. No matter how, why and when, it always feels home with you […]
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