Quarantena, appunti
by Lorenzo Piccoli
Con Arianna.
Cuciniamo: tiramisu (idea di Pierluigi), ragù (idea di Luca e Marco), pasta al pesto, cosce di pollo (idea di Daniela), zuppa d’aglio e zuppa di lenticchie (idee austriache), tartare di salmone (idea di Marco P), polpette di melanzane, zuppa di ceci, risotto di zucchine, piselli con carciofi, polpette di spinaci, risotto al Saint-Émilion (omaggio all’ultimo capodanno), crespelle, zuppa di salmone (omaggio a Johannes).
Corriamo: brevi escursioni sulla collina che porta al Sacro Cuore salendo dal versante nord, quello meno conosciuto ma anche più bello. Passiamo dalla Square Joel le Trac, Maison Rose, Lapin Agile, la vigna di Montmartre, place du Tertre: sono luoghi incantanti, sempre, ma in primavera e con le strade sgombre ancora di più. Quando verrete a trovarci ve li faremo vedere.
Lavoriamo: quanto e forse più di prima, con gli occhi piantati sugli schermi.
Messaggiamo: io ho iniziato a usare Whatsapp assiduamente. Si scherza quanto possibile con tanti amici e parenti. Una quarantena senza internet sarebbe assai diversa. Ho anche sentito cari amici con cui ultimamente si erano persi un poco i contatti: Pierre-Alban e Roberto.
Leggiamo: Arianna divora Metà di un sole giallo di Chimamanda Ngozi Adichie e lo consiglia a tutti. Per me niente libri purtroppo: sono ossessionato dalla situazione attuale e le sue conseguenze in termini di salute, economia, finanza, mobilità, migrazioni. A tal riguardo consiglio due articoli comparsi su The Jacobin e The Guardian. Vorrei anche segnalarvi un’espressione che ho appreso dai giornali in questi giorni: “nose-dive“, riferita all’andamento delle borse (e dei miei risparmi).
Smoothie: uno al giorno, ricordando Pietro.
Balliamo: rock and roll (più o meno).
Pensiamo: arrabbiati, a quando tutto questo già succedeva in Italia e la Francia guardava con condiscendenza. Qui si rivive lo stesso film, ma con circa dieci giorni di ritardo.
Idee per i prossimi giorni: ricominciare a giocare online con amici, disegnare, .
Le lapen agile! Con Pat quando era in perfezionamento a Paris l’altro millennio mi ci portò un paio di volte a gustare cabaret belga…
Che forza per un provincialotto proveniente da una provincia periferica dell’ex Impero dell’aquila bicipite, che però aveva visto già un po’ di mondo nella città eterna.
Ma le crêpes alla gare di Montparnasse con il sidro? Non le avete provate?
E la minestra di cipolle da Che Procope?
Speciale gustata in comode poltroncine imbottite con bassi braccioli…
Beh! Parigi val bene una messa …
Ciao
Carlopà