Irricevibile
Agg. [calco del fr. irrecevable], non com. – Che non può essere ricevuto, cioè accolto: presentazione, tesi di dottorato irricevibile. Talvolta in uso con riferimento a persona: Manes e la sua polo blu oggi sono irricevibili.
Agg. [calco del fr. irrecevable], non com. – Che non può essere ricevuto, cioè accolto: presentazione, tesi di dottorato irricevibile. Talvolta in uso con riferimento a persona: Manes e la sua polo blu oggi sono irricevibili.
Agg. [dallo spagn. picaresco, der. di pícaro (v. picaro)] Relativo a un genere letterario sorto in Spagna nella seconda metà del sec. 16° (il cui prototipo è considerato il romanzo anonimo Lazarillo de Tormes, 1554) e diffusosi poi nel resto d’Europa, caratterizzato dalla descrizione delle avventure dei picari, popolani furbi, imbroglioni e privi di scrupoli: letteratura p.; romanzo p.; novelle picaresche. Anche, che ricorda o rispecchia l’atmosfera, le situazioni, le trame tipiche di tale genere letterario: avventure p.; un gusto p. per il rischio. Un esempio dell’uso di picaresco nella conversazione tra amici relativo alla descrizione di questo bel whiskey.
Dani: A voi è mai capitato di ritrovarvi con una falsa impressione di eau-de-vie?
Lorenzo: Sì, non preoccuparti: a me capita spesso in coincidenza di fugaci apparizioni della liquirizia, ma poi di solito la frutta torna al centro del palcoscenico (del mio palato, ovviamente).
Dani: Classico comportamento picaresco della liquirizia.
Agg. [dal gr. ῥαψῳδικός] (pl. m. -ci). – Dei rapsodi; attinente alla rapsodia: poema a carattere r.; poesia r., costituita di frammenti; lettura r. (di un testo, di un’opera letteraria), non continua, episodica, saltuaria. Il mio uso del telefono è alquanto rapsodico.
V. intr. [dal lat. putrefacĕre, comp. di puter o putris «marcio» (v. putre) e facĕre «fare»] (putrefàccio, putrefài, putrefà, ecc., coniug. come fare; aus. essere). – Subire un processo di putrefazione, corrompersi, marcire: le bevande del bar Fiasco ti hanno putrefatto; più spesso con la particella pron.: Jonas si putrefà rapidamente; cadaveri che si putrefanno; e fig.: una generazione, una classe dirigente ormai putrefatta, profondamente corrotta.
[dal lat. salax -acis, propr. «pronto a saltare addosso, pieno di libidine», der. di salire «saltare»], letter. – 1. ant. Che eccita la libidine, afrodisiaco. 2. Lascivo, licenzioso, piccante: serata salace in Ponte alle Riffe; Johannes se ne è uscito con una storiella salace. 3. Con uso improprio (per accostamento paretimologico a sale, salato), mordace, pungente: un commento salace; una tesi salace. ◆ Avv. salaceménte, in modo salace: una battuta salacemente allusiva.